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Chiusura UU.TT. e ricadute sui lavoratori
La UIL PA NON FIRMA UN ACCORDO “
BOOMERANG”!

Chiusura ulteriori uffici di: Domodossola, Vittorio Veneto, Badia Polesine, Thiene, Arzignano, Mirandola. Entro l’anno molti altri.
Nella riunione del 30 luglio u.s. è stato sottoscritto da molte OO.SS. un accordo relativo alle ricadute sul personale dei provvedimenti di chiusura di Uffici Territoriali. Come UILPA Agenzia  Entrate  esprimiamo  un  giudizio  assolutamente  negativo:  un boomerang a danno dei lavoratori e un avallo, di fatto, non solo alla politica di chiusura  dell’Agenzia,  ma  soprattutto  alle  modalità  assolutamente  non trasparenti, autoritarie e, in alcuni casi, contraddittorie con cui sta procedendo alle chiusure.
Se non fosse una questione seria – MOLTO SERIA – già dal titolo dell’accordo, da noi non sottoscritto, appare come una delle cc.dd. “leggi di Murphy” del tipo: “se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre ad una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo”…
Valutiamo l’accordo assolutamente negativo almeno per tre ordini di motivi:
1.  Ogni singolo punto dell’accordo è subordinato non già al libero confronto bensì alle prioritarie  “esigenze  organizzative  e  logistiche ”  dell’Agenzia  e,  pertanto,  nulla aggiunge come garanzia ai lavoratori. Alcuni aspetti, là dove le condizioni favorevoli sono presenti, si stanno già realizzando (apertura sportelli, assegnazione volontaria alle  sedi,  ecc.)  sebbene  le  esigenze  organizzative  e  logistiche  spesso  impongano rinunce più drastiche. Ulteriori aspetti, “presentati” come conquiste dell’accordo non sono  altro  che  previsioni  di  leggi  che  comunque  possono  e  dovranno  essere applicate (precedenza per l. 104/92; art. 42 bis l. 151/2001; eventuale utilizzo di risparmi da “spending review”).
2.  Si  avalla  “al  buio”  un  piano  strategico  aziendale  che  vede  la  chiusura  di  svariate decine  e  decine  di  uffici,  la  mobilità  di  centinaia  di  lavoratori  (si  arriverà  forse  a qualche migliaio), la sottrazione di servizi all’utenza in particolari aree geografiche del  Paese,  senza  che  l’Agenzia  abbia  mai  reso  noto  –  TRASPARENTE  –  i contenuti  complessivi  del  richiamato  piano.  Il  piano  c’è,  ma  è,  per questioni di convenienze, “top secret“. In pratica l’Agenzia ha pensato bene che se una norma di legge le fornisce la possibilità di operare unilateralmente, solo per questo, può rinunciare ad osservare principi giuridici legati alla trasparenza, al corretto  accesso  ai  documenti  amministrativi,  al  buon  andamento dell’Amministrazione e al dovuto rispetto di tali principi nei confronti dei cittadini e dei lavoratori interessati.
3.  A fronte di quanto descritto e a fronte del procedere unilaterale dell’Agenzia, ove non si poteva raggiungere un vero accordo a tutela dei lavoratori che, quantomeno, “aggiungesse” un quid in più a quello che già oggi con iniziative diverse si poteva e si è ottenuto, non bisognava avallare il modus operandi dell’Agenzia. Oggi si rischia che  ad  ogni  iniziativa  sindacale  di  contrasto,  ogni  iniziativa  dei  lavoratori,  dei cittadini,  degli  ordini  professionali,  delle  autorità  politiche  locali  e  nazionali…  ogni iniziativa giudiziaria, come quella intrapresa per la chiusura dell’Ufficio di Larino, che per i contenuti rinviamo all’allegata ordinanza del TAR,… sarà opposto dall’Agenzia che le OO.SS. (per fortuna non tutte) sono concorde sulle “soluzioni” adottabili in merito alle ricadute negative delle chiusure. ***
Abbiamo, in premessa, evidenziato che la questione è seria e riguarda tutti. Ecco perché invitiamo  tutti  lavoratori  alla  puntuale  analisi  che  in  questo  comunicato  e  nei  successivi affronteremo  garantendo  a  tutti  che,  anche  con  le  sole  nostre  forze,  la  UILPA  Agenzia Entrate continuerà con ogni utile iniziativa affinché i lavoratori possano essere quanto più possibile tutelati.
Poiché  la  UILPA  non  è  una  O.S.  tesa  a  politiche  sindacali  del  tipo  “non  firma  per deresponsabilizzarsi” da scelte difficili, valutiamo estremamente importante approfondire il perché non abbiamo firmato l’accordo anche in aperto contrasto, sullo specifico punto, con le altre OO.SS. confederali.
Non  abbiamo  condiviso  l’accordo  neanche  nelle  sue  lunghe  premesse,  sia  per  quanto affermato dall’Agenzia sia per quanto affermato dalle OO.SS. firmatarie.
L’Agenzia,  infatti,  afferma  che:  “Gioca  qui  in  modo  decisivo  il  fatto  che  la  mappa  degli uffici territoriali è quasi interamente ricalcata su quella – risalente al 1997 – degli uffici unici  delle  entrate,  mentre  da  allora  le  dinamiche  sociodemografiche  hanno profondamente  mutato  le  realtà  locali,  specie  in  alcune  aree  geografiche,  modificando quindi la configurazione e l’entità dei bacini di utenza e la correlativa richiesta di servizi, sulla  quale  ha  inciso  inoltre,  in  misura  determinante,  lo  sviluppo  telematico  dei  servizi stessi, fenomeno che all’epoca non aveva ancora alcuna reale consistenza”.
Orbene,  riteniamo  di condividere  sufficientemente  il  descritto  assunto  posto  dall’Agenzia ma al contempo ci poniamo una domanda: le descritte dinamiche rispetto al 1997 sono accadute  improvvisamente  nelle  ultime  settimane  oppure  si  sono  palesate  ormai  negli ultimi anni?
Di tutta evidenza è che ciò è emerso da tempo. Conseguentemente è da rilevare che le numerose  riorganizzazioni  della  nostra  Amministrazione,  che  i  lavoratori  del  fisco  hanno subito  sulla  loro  pelle  (compresa  la  riorganizzazone  dell’Agenzia  in  Direzioni  provinciali, avversata dalle OO.SS. e condotta “cocciutamente e unilateralmente” dall’Agenzia), sotto questo  profilo,  si  scoprono  oggi  essere  state  FALLIMENTARI.  Cosicché  la  parte pubblica,  candidatamente,  prova  a  risolvere  i  propri  errori  organizzativi  con  ulteriori drastiche decisioni, ancora una volta unilateralmente e sulla pelle dei lavoratori.
Da quanto descritto si può dedurre che, in parte, non concordiamo neanche sul punto specifico, in premessa all’accordo, in cui le OO.SS. firmatarie si dichiarano “… nettamente contrari a qualunque provvedimento di chiusura…”.
Orbene, come O.S. non ancorata a vecchie logiche “a tutti costi conservatrici”, riteniamo che là dove effettive condizioni possono condurre a provvedimenti di chiusura finalizzati alla  maggiore  efficienza,  al  migliore  potenziamento  dell’azione  amministrativa  (lotta all’evasione),  ad  efficienti  servizi  all’utenza,  ecc.,  è  necessario,  oltre  che  condivisibile, ottimizzare alcune strutture della macchina amministrativa.
E’  indispensabile,  però,  che  questo  accada  solo  dopo  che  siano  trasparentemente evidenziate  tali  esigenze  e  che  a  fronte  di  esse,  a  quel  punto  condivise,  siano  previsti adeguati istituti tutori a favore dei lavoratori che ne sopporterebbero i sacrifici.
Oggi, all’Agenzia delle Entrate, nulla di tutto questo accade. L’Agenzia procede unilateralmente alle chiusura senza che nessuno, oltre alla UILPA, ne
chieda su quale valido e congruo piano aziendale porti avanti tale “strategia”. Per inciso, strategia  che  riteniamo  illegittima  sotto  il  profilo  delle  vigenti  norme  in  materia  di trasparenza,  efficacia  ed  efficienza  dell’azione  amministrativa  (del  resto  meno  costi derivanti  dalla  chiusura  non  significa  automaticamente  risparmio  o  efficienza per  la  Pubblica  Amministrazione!!).  No,  quindi,  il  passaggio  da  “discrezionalità”  a possibile  “arbitrio”  per  un’amministrazione  che  sta  utilizzando  le  norme  sulla spending review  come  clava,  come  strumento  per  procedere  alle  chiusura  non  già,  quindi,  come motivo delle chiusure stesse.
Un’amministrazione che nelle premesse dell’accordo richiama impropriamente l’art. 8, c. 1 lett. f della spending review quale criterio applicabile alle tematiche descritte quando, già dalla semplice interpretazione letterale del testo normativo, è diversamente riferibile alla possibile  “razionalizzazione  organizzativa”  degli  uffici  ma  che  siano  (requisito fondamentale)  ubicati  nel  medesimo  comune.  Aspetto  quest’ultimo  omesso nell’accordo dall’Amministrazione e dalle OO.SS. firmatarie e che di fatto non è applicabile alla quasi totalità delle chiusure effettuate dall’Agenzia perché relative a chiusure di uffici posti a chilometri di distanza rispetto agli uffici di altri Comuni dove saranno o sono già stati accorpati i lavoratori.
Perché  firmare  quindi  accordi  che  richiamano  circostanze  normative  non  applicabili  ai nostri contesti?
Perché firmare accordi i cui punti non aggiungono alcuna tutela?
Infatti:
-  la  possibilità  di  aprire  sportelli,  ove  esistenti  le  condizioni,  già  avviene  (esempio: Domodossola,  previste  5  postazioni;  Badia  Polesine  è  in  corso  di  definizione, Mistretta, Chieri, ecc.);
-  la  ricollocazione  “volontaria”  (termine  ritenuto  blasfemo  dall’accordo  e  quindi  mai utilizzato) del personale è, in ogni caso, subordinata alla scelta dell’Amministrazione in  quanto  sottoposta  all’inciso  “ …tenuto  conto  delle  esigenze  organizzative  e  dei vincoli logistici…”;
-  vera  chicca  è  la  “concessione”  della  prevalenza  dei  soggetti  beneficiari  della l.104/92 e art. 42 bis della l. 151/2001 nei criteri di ricollocazione del personale. Noi della UIL PA, “ingenui”, pensavamo che già fosse previsto dalla legge;
-  E’  forse  una  “conquista”  che  la  concertazione,  con  le  OO.SS.  a  livello  territoriale, non  potrà  durare  oltre  10  giorni  dalla  convocazione  iniziale?  A  confronto  Bunetta appare  un  “illuminato”  che  con  la  sua  controriforma  legislativa  ha  limitato  la concertazione a 30 giorni!! -  Infine, altro “capolavoro” il punto sette che, per adesso, costituisce una speranza ma nulla di concreto aggiunge a quanto già la legge prevede. Infatti, è la stessa norma  che  prevede  che  risparmi  di  gestione  a  seguito  della spending  review debbano essere certificati dagli organi di controlli ed in parte sono destinabili alla contrattazione integrativa. Diversamente, come UIL PA Agenzia Entrate chiediamo all’Amministrazione come mai non ha già provveduto alla richiesta di certificazione dei risparmi già ottenuti con la chiusura di quasi trenta uffici? Probabilmente oggi potevamo già contrattarli.
Cari  colleghi,  qui  bisogna  augurarsi  che  la  UILPA  Agenzia  Entrate  si  sia sbagliata  sulle  considerazioni  evidenziate…  altrimenti…,  se  ritenete  che  i motivi  descritti  siano  fondati  è  forse  il  caso  di  darci  sostegno  perché  faremo quanto è in nostro potere per tutelarvi. Iniziando a cercare di invertire questo agire che non è ineludibile.
Oggi,  si  evidenziano  segnali  in  controtendenza  solo  in  altri  ambienti  e  amministrazioni.

Così abbiamo il TAR Molise che con la recente ordinanza cautelare n. 108 del 26 luglio u.s. sospende  la  chiusura  dell’U.T.  di  Larino.  Al  Ministero  della  Giustizia  si  rinvia  ad  attenta analisi  e  al  prossimo  anno  la  chiusura  della  maggior  parte  dei  Tribunali.  Il  Ministro dell’Interno,  il  29  luglio  u.s.,  si  rende  disponibile  alla  massima  trasparenza  e  confronto NAZIONALE e apre ai tavoli tecnici in merito alla prevista chiusura delle Prefetture.
All’Agenzia delle Entrate, invece, si va avanti con provvedimenti finalizzati a fare “cassa”, in  assenza  di  trasparenza  e,  adesso,  anche  con  un  accordo  “a  perdere”  che,  fra l’altro, scarica tutto il peso e le difficoltà delle difficili soluzioni sulle trattative locali… ***
Tutte le strutture UILPA Agenzia delle Entrate, nazionali, regionali, provinciali e di  posto  di  ufficio  nonché  le  RSU  sono  chiamate  (senza  mai  abbandonare  lo spirito  di  mediazione  e  migliore  contrattazione  possibile  che  da  sempre  ci contraddistingue) al massimo impegno e disponibilità per ogni utile iniziativa a tutela  dei  lavoratori,  dei  servizi  ai  cittadini,  della mission  della  lotta all’evasione. Anche  se qualcuno dovesse dirci che esiste un accordo sindacale che avalla l’iniziative dell’Agenzia…
Oggi più che mai c’è bisogno di: SINDACATO!!
Roma, 31 luglio 2013

                                                                                                                           Il Coordinatore Generale
                                                                                                                        UIL PA Agenzia delle Entrate
                                                                                                                               Renato Cavallaro

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