Detto questo, è però altrettanto chiaro come tale fenomeno sia stato negli ultimi tempi fortemente (ed artatamente) sovrastimato, e come tale utilizzato quale specchietto per le allodole, allo scopo di distrarre l’opinione pubblica per denigrare un’intera categoria di lavoratori e così giustificare le gravi nefandezze (Legge Brunetta) ed omissioni commesse in questi anni dai governi succedutisi, la più grave delle quali è incarnata nel mancato rinnovo dei contratti collettivi.
Non comprendiamo quindi come l’Amministrazione possa, in questo momento, solo pensare di impegnare ingenti risorse per una iniziativa del genere, considerato che gli eventuali lavori interesserebbero oltre 200 uffici in tutto il territorio, quando invece le stesse potrebbero essere finalmente utilizzate per risolvere le urgenti ed indifferibili criticità legate alla sicurezza delle sedi sia centrali che periferiche, alcune delle quali mancano delle garanzie minime di salvaguardia di dipendenti ed utenti, e di cui ormai da troppi mesi chiediamo riscontro agli uffici competenti, senza riuscire ad ottenere risposte appena soddisfacenti, e che magari sarebbero arrivate se l’Amministrazione avesse usato la stessa solerzia dimostrata in questa occasione.
Ci auguriamo dunque che chi di dovere desista dal portare avanti una iniziativa inutilmente dispendiosa che sa tanto di operazione di facciata. Un po’ come chi pensa a costruire il ponte sullo stretto quando i treni da Roma a Reggio Calabria impiegano oltre sette ore (ritardi permettendo) ed in Sicilia si cammina su un solo binario…
Roma, 03 ottobre 2016
Il Coordinatore Sostituto Il Coordinatore Generale
Valerio Romito Andrea G. Bordini