Al Direttore Provinciale di Vicenza
dell’Agenzia delle Entrate
Poiché la perdita di alcune prerogative sindacali, determinata dal D. lgs. 150/2009, non può avere come effetto l’arbitrio delle Pubbliche Amministrazioni, si ritiene di far presente quanto segue.
In diverse occasioni, questa O.S. ha chiesto quali fossero i criteri con i quali l’Agenzia predispone gli obiettivi degli Uffici. Su tale aspetto si è disteso uno spesso velo di opacità, nonostante sia stato sancito, in attuazione della L. 190/2012, che la trasparenza è da intendere come “accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”. Trasparenza che si concretizza nel cosiddetto “accesso civico”, ovvero nel diritto di chiunque di richiedere documenti, informazioni o dati che abbiano in qualunque modo riferimento con la cosa pubblica.
Peraltro si rileva che le modifiche normative al D. Lgs. 165/2001, che consentono agli organi preposti alla gestione, di assumere determinazioni organizzative con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro, prevedono l’informazione ai sindacati in merito alle risoluzioni relative all'organizzazione, orientata a criteri di funzionalità delle risorse rispetto ai compiti e ai programmi di attività.
Tale informazione è sempre mancata.
In relazione ad una efficace gestione degli obiettivi, intesi strumenti per il conseguimento corretto della finalità istituzionali dell’Agenzia, si deve sottolineare quanto segue.
le risorse “influenzano” l’obiettivo essendone un fattore costitutivo quindi essenziale per il conseguimento
non esiste quindi obiettivo aziendale senza risorse effettivamente disponibili e quindi attribuite specificatamente alle attività per il conseguimento dell’obiettivo stesso
le risorse devono essere funzionalmente in grado di supportare l’obiettivo sia in relazione al personale effettivamente preparato, competente ed in grado di operare sia in relazione a risorse di tipo infrastrutturale.
Il collegamento tra obiettivi e risorse dovrebbe essere l’elemento principale di valutazione per garantire il corretto riscontro dei risultati conseguiti, presumendo che la valutazione positiva del Dirigente, la permanenza nell’incarico e la corresponsione dell’indennità di risultato siano diretta conseguenza di una prudente, equilibrata ed efficace gestione delle risorse assegnate ad ogni Ufficio o Area (frequente è invece il ricorso a personale appartenente ad aree ed Uffici diversi, vedasi, ad esempio, disp. N. 2/2013).
Una conduzione diversamente improntata all’emergenza, pur in assenza di eventi imprevisti e imprevedibili, non si concilia con tale logica, in quanto il raggiungimento dell’obiettivo non può che essere subordinato al rispetto delle norme di correttezza e dei principi generali di pianificazione tipici del contesto aziendale. E la prassi di “delegare” ai singoli funzionari il compito di controllare elementi con maggiori imposte accertabili superiori ad una data percentuale, non sembra conseguente a una corretta analisi del rischio (che la stessa circolare n. 21/2011 pone a fondamento dell’efficacia delle singole attività di controllo), creando disagio al personale interessato, che si trova a rincorrere i risultati per effetto della carente pianificazione e a svolgere funzioni non di propria competenza.
Tutto ciò premesso e osservato, si chiede che vengano resi noti i criteri con i quali vengono definiti gli obiettivi degli Uffici, nei termini della “funzionalità delle risorse rispetto ai compiti e ai programmi di attività”.
In attesa di riscontro si porgono distinti saluti.
12 marzo 2013
IL COORDINATORE REGIONALE
Aurelio Cau