Al Direttore Regionale del
Veneto dell’Agenzia delle
Entrate - Giovanni Achille Sanzò
Al Direttore Provinciale di
Treviso dell’Agenzia delle
Entrate - Goffredo Piscopo
Al Direttore Provinciale di
Verona dell’Agenzia delle
Entrate – Antonino Ettore Lecito
Al Direttore Provinciale di
Vicenza dell’Agenzia delle
Entrate – Eugenio Amilcare
p.c.
Alla Commissione per l’accesso
presso la Presidenza del
Consiglio dei Ministri
Al Direttore dell’Agenzia delle
Entrate - Attilio Befera
Al Segretario Generale UIL PA
Benedetto Attili
Al Coordinatore Generale UIL
PA - Agenzia delle Entrate
Renato Cavallaro
OGGETTO: Richiesta informazione del 12/03/2013 (funzionalità delle risorse di ogni Ufficio rispetto agli obiettivi).
Spiace rilevare, che il Direttore Regionale del Veneto e il Direttore Provinciale di Verona non abbiano neanche risposto alla richiesta di informazione (che si allega in copia a chi legge per conoscenza).
Si ringraziano i direttori di Treviso e Vicenza, che hanno cortesemente dato riscontro, ma la risposta elusiva fornita, purtroppo equivale a mancata risposta.
Nella citata istanza (volta ad ottenere l’informazione, a titolo di prerogativa sindacale e per il generale principio di trasparenza delle P.A.), si chiedeva di conoscere specificamente i criteri di definizione degli obiettivi, nei termini della “funzionalità delle risorse rispetto ai compiti e ai Nel riscontro del D.P. di Treviso si dice che:
i dirigenti delle strutture territoriali, presentano la prima proposta di budget provvedendo a:
individuare e quantificare i volumi di attività che saranno realizzati nel corso dell’anno;
determinare le risorse umane collegate ai volumi delle attività da realizzare;
definire i costi relativi al funzionamento delle strutture.
Non si dice, in quanto non si quantificano e non si determinano:
i volumi di attività da realizzare nel corso dell’anno;
le risorse umane collegate ai volumi delle attività da realizzare;
i costi relativi al funzionamento delle strutture.
E’ evidente come notizie relative alla “mission” dell’Agenzia o ad altre del medesimo tenore (che si possono agevolmente reperire nello Statuto e nel Regolamento di Amministrazione dell’Agenzia delle Entrate), non potessero essere oggetto della domanda e non esplicitano neanche quali processi di trasparenza una Pubblica Amministrazione debba perseguire.
Con riferimento alla risposta del Direttore Provinciale di Vicenza, si osserva innanzitutto come oggetto principale dell’istanza fosse l’informazione e come ugualmente non sia stata data risposta sulla funzionalità delle risorse rispetto agli obiettivi: parimenti si elude la domanda, in quanto non esponendo il dato iniziale, non è conoscibile né comprensibile la funzionalità del personale al programma, né tantomeno la logica degli eventuali correttivi apportati nel corso dell’anno.
In ogni caso (ad esclusione dei due funzionari assegnati all’Area Legale) non si dice quante persone sono state trasferite, distaccate o pensionate (posto che i dati sui pensionamenti si dovrebbero più o meno conoscere, trasferimenti e distacchi vengono concessi dalla stessa Agenzia delle Entrate che predispone gli obiettivi) per comprendere in che misura il presunto evento imprevedibile abbia potuto determinare i provvedimenti adottati.
Pur se l’’interesse principale di questa O.S., fosse quello di ottenere l’informazione richiesta (ovvero la corrispondenza, alla quale si è fatto riferimento nella lettera, tra obiettivi quantitativi e qualitativi e risorse disponibili), tenuto conto di quanto affermato, è opportuno avanzare alcune osservazioni.
Con riferimento alla considerazione “tenuto conto….della legittimità dello spostamento tra Uffici della medesima DP di alcune lavorazioni”, si osserva appunto che la stessa va valutata in funzione della programmazione originaria, in assenza della quale, discorsi relativi ad assenze di lungo periodo, distacchi e trasferimenti risultano, purtroppo, non pertinenti.
E non può essere assunta come premessa certa, talché la stessa Costituzione prevede che i pubblici uffici siano organizzati secondo disposizioni di legge, con determinazione di attribuzioni, sfere di competenza e responsabilità dei funzionari. E la legge è quella che si è data l’Agenzia che, con l’istituzione delle Direzioni Provinciali ha attribuito competenze diverse agli Uffici Territoriali e alle diverse Aree dell’Ufficio Controlli.
E qualora un Ufficio Territoriale, attraverso suoi componenti, svolga le funzioni dell’Ufficio Controlli non si può certo affermare “con invidiabile certezza” e a priori, che sia una pratica legittima senza, peraltro, poter verificare i dati concreti sui quali è stata fondata la programmazione iniziale.
Relativamente alla definizione del budget, vi è una palese contraddizione tra la richiesta determinazione quantitativa delle risorse delle quali si prevede la disponibilità nel corso dell’esercizio (individuazione di assenze di lungo periodo, trasferimenti, distacchi, ecc.), e la collocazione tra gli eventi imprevedibili delle medesime assenze, per le quali “le leve gestionali sono utilizzabili esclusivamente nella gestione della tempistica del post evento”. E’ chiaro come sia lo stesso processo ad esigere dal dirigente una previsione che, alla luce dei fatti, si sarebbe dimostrata errata (anche la mediazione può essere “governata”, tenuto conto che, nella pratica, “replica” il procedimento di adesione). Un cenno merita il riferimento alla disposizione 18/2013: si dice che vi è “eliminazione a monte di elementi di accertamento”, ma tale sarebbe quella effettuata nel momento della selezione da parte dei Settori di Analisi, sul quale la stessa Direzione Centrale, con diverse circolari, pone l’accento al
fine di incrementare l’ efficacia e la proficuità dell’attività di accertamento. Nel caso che ci occupa, come avviene in quasi tutte le D.P. del Veneto, gli elementi vengono eliminati spesso dopo un’attività istruttoria, che può essere anche dispendiosa in termini di ore di lavoro.
Inoltre vi è il rischio che tali provvedimenti possano avere come conseguenza una disparità di trattamento dei cittadini.
Tenuto conto che l’obiettivo dovrebbe essere commisurato alle risorse disponibili (e non dovrebbe esserci “carenza di personale” se proporzionato alle stesse), si rinnova la richiesta di informazione che, per maggior precisione, era volta a conoscere:
- la pianta organica teorica di ciascun Ufficio Territoriale e Area delle Direzioni Provinciali;
- in relazione all’anno 2012, la determinazione degli obiettivi riferiti a ciascuna “linea di produzione” (ovvero numero di accertamenti divisi per tipologia di ciascuna Area, obiettivi dell’Area Legale, controlli formali, presidio del territorio, pratiche “Civis”, ecc.) in rapporto al personale disponibile in ciascun Ufficio o Area;
- in relazione all’anno 2013, la determinazione degli obiettivi riferiti a ciascuna “linea di produzione” in rapporto al personale del quale si prevede la disponibilità, per ciascun Ufficio Territoriale e Area dell’Ufficio Controlli e Legale.
In seguito alla sottrazione della concertazione dalle prerogative proprie del sindacato, l’informazione è l’unico diritto che possa tutelarne l’immagine nei confronti dei lavoratori in particolare (e dei cittadini in generale), oltre a quello di “sindacare”, ovviamente.
Perché assenza di concertazione, per una P.A. non può significare arbitrio, essendo la cosa pubblica ad essere gestita.
Si continua a tacere sulla funzionalità delle risorse di ciascun Ufficio o Area rispetto agli obiettivi, ovvero sul numero di persone necessarie per ciascun Ufficio o Area, per realizzare i programmi assegnati, tenuto conto che gli stessi sono frutto di un processo “negoziale” (che include la previsione di variabili) tra la Direzione Provinciale, Regionale e Centrale.
E non se ne comprende il motivo, perché la trasparenza qualifica l’attività di una Pubblica Amministrazione, dotata di una chiara visione degli elementi di pianificazione e che non abbia nulla da nascondere.
In attesa di una risposta contenente i dati richiesti, si porgono distinti saluti.
19 aprile 2013
IL COORDINATORE REGIONALE
Aurelio Cau