Sfide, raccolte invece dai nostri Lavoratori che attraverso il loro impegno quotidiano, fatto di dedizione, sacrificio e “amore” verso l’Istituto e la sua mission, consentono all’INAIL di continuare a garantire una buona qualità di servizio sia al centro che sul territorio.
Ed è in omaggio a questi Lavoratori che noi come UILPA INAIL, non ci stancheremo mai di richiamare, gli Organi di Vertice, ai loro doveri verso la valorizzazione dell’Ente e dei suoi Lavoratori, attraverso l’assunzione delle responsabilità, politiche e gestionali, che sono connesse al loro ruolo.
Sono passati più di 5 anni dal Decreto 78/2010 senza che siano stati capaci di realizzare quel processo di integrazione con l’ex ISPESL in grado di far emergere le enormi potenzialità della ricerca in particolare sul versante della Prevenzione e quindi della Sicurezza nei luoghi di lavoro.
Questo ingiustificabile e colpevole ritardo inizia ad essere oggetto, anche in manifestazioni pubbliche, di valutazione negativa sull’operato dell’INAIL da parte di quel “mondo” che, con interesse (politico, finanziario, economico, sociale e non solo….) ci osserva.
Era l’8 ottobre 2012 quando sottoscrivemmo l’accordo sul Nuovo Modello Sanitario INAIL che si sarebbe dovuto armonizzare con il Modello Organizzativo per consentire all’Ente di poter svolgere quella funzione strategica capace di farci ampliare le competenze Sanitarie pur nell’ottica di raccordo e integrazione con i Servizi sanitari regionali.
Anche qui siamo costretti a parlare al condizionale e con rammarico perché i buoni propositi contenuti in quell’accordo, salvo per alcuni aspetti formali e marginali, sono rimasti tali!
Anche questo ritardo limita fortemente le potenzialità dell’Istituto verso il Polo Salute e Sicurezza, condizione indispensabile per realizzare la “tutela globale del Lavoratore”; anche su questo aspetto potrebbe presto arrivare il giorno in cui qualcuno ci potrebbe accusare di non aver saputo cogliere le opportunità che la legge ci ha offerto dando così corpo e sostanza a quanti sono animati da “cattivi pensieri”. Da ultimo, con la perdita della funzione di Vigilanza è stato consentito, già da subito, ma ancor di più in prospettiva, un indebolimento del ruolo, della funzione e della autonomia dell’INAIL che potrebbe rappresentare il preludio ad altre operazioni di svuotamento per arrivare poi a dichiararne l’insostenibilità.
Diversa e sicuramente più forte sarebbe potuta essere la difesa del personale di Vigilanza e quindi dell’INAIL se, come insistentemente chiesto da alcune OO.SS., avessimo proiettato l’Istituto verso il Polo Salute e Sicurezza, coinvolgendo, sul versante della Sicurezza, tale personale, magari in stretto contatto con i Professionisti e con specifici progetti di ricerca finalizzati ad individuare anche forme di prevenzione reale da poter incentivare prevedendo anche, diversamente da quanto avviene oggi, la possibilità di monitorarne gli effetti nel rapporto costi/benefici.
Sulla perdita di tale funzione, non possiamo non continuare a denunciare, anche per non far disperdere la memoria e continueremo a farlo ogni volta che lo dovessimo ritenere necessario, l’assoluta assenza “politica” degli Organi nonostante questi si fossero impegnati, con le OO.SS. interne, ad intervenire presso il Governo con un avviso congiunto.
Il nostro parere è che il peso politico di un avviso congiunto sarebbe stato molto maggiore rispetto all’intervento, che comunque apprezziamo, operato dal Direttore Generale.
Intervento che da più l’idea di una operazione di alta burocrazia che di Organo e, quand’anche ci dovessimo sbagliare, risulterebbe pur sempre di un unico Organo e, come tale, parziale.
L’incertezza, per non parlare di confusione, che caratterizza il nostro Ente, oltre a percepirla quotidianamente attraverso il contatto con i Lavoratori, sarebbe anche facilmente dimostrabile per altra via, basterebbe chiedere ai nostri Dirigenti Generali: quale INAIL immaginate di vivere nel breve/medio periodo?
Sicuramente ci troveremmo di fronte a risposte molto diversificate tra loro e con pochissimi punti di contatto l’una con l’altra!
L’iter della riforma del titolo V della Costituzione è orientata a ricondurre l’attività della “tutela e sicurezza del lavoro” tra le competenze esclusive dello Stato.
Sig. Presidente, Sig. Direttore Generale, Sig. Presidente del CIV, ma secondo voi: Come Organi INAIL su quest’ultima questione come sulle altre sollevate nel presente comunicato, ritenete di avere qualcosa da dire oppure no? Ritenete che i lavoratori di questo Ente abbiano il diritto di sapere, attraverso le loro Organizzazioni Sindacali, quale sarà il loro futuro, oppure volete continuare a vivere quel comodo e pacioso letargo che da lunghi anni vi contraddistingue?
Qualora non vi fosse stato chiaro, questo era il senso della richiesta di incontro, avanzata dalle OO.SS. il 15 gennaio 2015, e rimasta senza risposta!
Giova forse ricordare che l’INAIL è lo strumento attraverso il quale si realizza compiutamente il dettato Costituzionale quando viene sancito il diritto del Lavoratore inabile, a causa di lavoro, ad essere sostenuto con prestazioni adeguate. Diceva un membro della Costituente: “abbiamo il dovere altissimo di rimettere l’uomo nella sua dignità di uomo, altrimenti che società andiamo costruendo”. Questo è ciò che fa l’Istituto che Voi guidate!
Il perdurare del Vostro silenzio, oltre a preoccuparci sul possibile futuro dell’INAIL, potrebbe anche farci affermare che gli Organi di Vertice non si meritano la qualità espressa dal Personale INAIL. Il perdurare del Vostro silenzio ci consente di affermare: che gli Organi di Vertice non si meritano l’INAIL!
Roma 18 novembre 2015
IL COORDINATORE GENERALE
UILPA INAIL
Augusto Delle Monache