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Dichiarazione di voto del Consigliere Luigi Scardaone in rappresentanza della UIL

Cari Colleghi,

la UIL ha sempre posto molta attenzione all’enorme disavanzo economico-patrimoniale dell’INPDAP e alle misure di contenimento della spesa ritenendo necessari interventi legislativi.

Le iniziative e le sollecitazioni poste in essere, hanno contribuito a che, con la legge di stabilità 2014, si è provveduto a neutralizzare, in parte, il disavanzo della gestione pubblica delle pensioni prevedendo che le anticipazioni di bilancio per 21,7 miliardi già concesse all’ex INPDAP siano considerate trasferimenti definitivi. Con la stessa norma è stata adottata la soluzione di coprire l’intero disavanzo della cassa dei dipendenti statali che non poteva essere posta a carico dell’INPS.

Il bilancio dell’Istituto ne trae un notevole beneficio.

La UIL è giustamente soddisfatta, ma non completamente.

La fiscalità generale si deve accollare il passivo delle gestioni previdenziali pubbliche ex INPDAP, in particolare anche della cassa dei dipendenti degli enti locali, la CPDEL, senza impoverire le risorse, i contributi versati dai dipendenti privati e dei parasubordinati.

Ma c’è un punto su cui la UIL non cessa di battersi; non si può continuare a ridurre le spese di funzionamento e le risorse umane ed accrescere i compiti dell’INPS. L’Istituto è ad un passo dal baratro; resiste per l’abnegazione del personale tutto ma oltre non può andare. Si sono verificati già danni notevoli dal punto di vista dell’immagine. C’è bisogno di forze fresche, di assunzioni di personale tramite concorsi mirati per qualifiche che consentano di non disperdere il patrimonio professionale dei funzionari dell’INPS con processi programmati di affiancamento e, in questo modo, di affrancarsi dalle esternalizzazioni che sono la croce di questo Istituto.

Il CIV nei suoi indirizzi ha più volte indicato la strada ma ad oggi non è stato ancora presentato un progetto in tal senso; si deve passare dalle parole ai fatti, si è perso fin troppo tempo. La UIL si batterà in ogni sede per impedire, con ogni mezzo, l’apertura alla gestione privata della previdenza per favorire caste a danno dei cittadini.

Il Governo continua ad affidare, come accennato in precedenza, altri compiti all’INPS, ma di questo l’opinione pubblica non è a conoscenza; non si fa abbastanza dal punto di vista della comunicazione, argomento sul quale il CIV ha dato indirizzi, ma di risultati se ne vedono pochi.

Continuiamo, inoltre, a sottolineare e rimarcare che i risparmi che l’INPS è tenuto ad effettuare non vanno a beneficio delle gestioni amministrate dell’INPS, non diminuiscono le spese di amministrazione delle pensioni che invece restano invariate. Queste somme sono versate allo Stato e quindi costituiscono per l’INPS un’uscita come tutte le altre spese: si tratta cioè di una vera e propria espropriazione, di somme prelevate a danno dei pensionati per essere destinate a coprire spese al posto della fiscalità generale. Vanno prese le opportune iniziative politiche e ci appelliamo per questo al Commissario Straordinario a cui chiediamo di lavorare insieme a questo scopo.

Al dr, Conti, da poco arrivato, portiamo a conoscenza, che, con diversi provvedimenti legislativi, sono stati sottratti all’INPS, ai lavoratori, nel triennio 2009-2011, oltre 10 miliardi di euro, aggiungendosi agli oltre 3 miliardi sottratti nel 2008. Tutto questo denunciato nella dichiarazione di voto in occasione della 1^ nota di variazione al bilancio preventivo 2013.

Ribadiamo, come UIL, ancora una volta, che va evitato che si confondano i patrimoni dell’INPS quale gestore della previdenza privata con quello dell’ex INPDAP, gestore di una previdenza pubblica in forte disavanzo. Va, inoltre, distinta con chiarezza l’assistenza dalla previdenza al fine di consentire valutazioni oggettive sull’andamento della spesa previdenziale in Italia.

La UIL pertanto, pur nella correttezza dei documenti di bilancio, non può che esprimere a tutela degli iscritti, dei pensionati e dei lavoratori dell’INPS, un giudizio politico estremamente negativo in ordine all’approvazione del documento.

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